venerdì 28 settembre 2012

CAMEDRIO SECONDO - Teucrium botrys

Fot. Ciapa Liscia (Ferriere) – luglio 1994
Teucrium botrys  L.
Fam. Labiate

DESCRIZIONE
Il Camedrio secondo è una pianta erbacea, annua. Il fusto è alto 10–30 cm, ascendente, ghiandoloso a sezione quadrata, con molti rami arcuati, densamente, ghiandolosi e vischiosi.
Le foglie sono bipennatifide, lunghe circa 3 cm e larghe 2 cm. Tutte uguali anche le fiorali. I fiori hanno il calice largo, con denti uguali, la corolla lunga 8–13 mm, più rosea rispetto al Teucrium chamaedrys, ed è punteggiata di rosso alla base.

HABITAT
In Italia è presente dal nord al centro fino ai 1500 m s.l.m.
Si trova prevalentemente su terreni ghiaiosi nei campi o nei ruderali della zona montana e submontana.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino è specie molto rara, individuata nel territorio bobbiese e nell’alta Val Nure.

NOTE
Il nome del genere “Teucrium” è dedicato a Teucro, antico re della Frigia.
L’aggettivo” botrys” deriva dal greco "botrys" grappolo d'uva.
Tutta la pianta emana un odore sgradevole.

mercoledì 26 settembre 2012

BORRANA-OCCHI DELLA MADONNA - Omphalodes verna

Fot. Pineta Orezzoli (Ottone) – maggio1991
Omphalodes verna  Moench
Fam. Boraginaceae

DESCRIZIONE
P ianta annuale con il fusto spesso eretto, generalmente con un paio di foglie.
Le cime portano pochi fiori, generalmente 3-5 fiori ermafroditi  su peduncoli di 7-15 mm, alla fine riflessi. Il  calice è diviso in 2/3 in lacinie lineari.
 La corolla è imbutiforme con tubo breve è di color azzurro vivace o celeste d ed è divisa in 5 lobi arrotondati separati da una linea chiara sporgente..
Fiorisce da marzo ad aprile.

HABITAT
Boschi umidi e freschi di latifoglie, soprattutto faggete, dal piano a 1300 mPresente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna e Toscana

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Questa graziosa specie è rarissima nella nostra provincia ed, allo stato spontaneo, è limitata al territorio di Ottone, Orezzoli, m. Dego.

NOTE
Il nome generico deriva dal greco 'omphalòs', ombelico, in riferimento alla forma umbilicata dei frutti.
L'epiteto specifico dal lat. 'vernus, -a, -um' per la fioritura precoce primaverile.


martedì 25 settembre 2012

NONTISCORDARDIME DELLE PALUDI


Fot. Selva (Ferriere) Maggio 1985
Myosotis scorpioides  L.
Fam. Boraginaceae

DESCRIZIONE
La pianta si sviluppa in 10-40 cm, porta molte foglie oblungo-ovate lunghe 2-10 cm, sessili, pelose. L’infiorescenza è a grappolo senza foglie. La corolla è azzurra, rosea al centro.
Fiorisce da maggio a ottobre.

HABITAT
Vive nei prati umidi, rivi, fosse, argini dei fiumi.
E’ presente in quasi tutta Europa.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
In provincia è poco frequente. Si sta rarefacendo in pianura a causa dello spargimento di diserbanti e dell’inquinamento delle acque

NOTE
Il nome del genere “Myosotis” deriva dal greco "mys, myos" sorcio e "oús, otós" orecchio, dell'orecchio: orecchio di topo, in riferimento alle foglie della pianta. Il nome volgare “nontiscordardime”
Numerose sono le leggende che riguardano questo fiore leggiadro. Secondo un mito persiano, un angelo si innamorò di una mortale e, per penitenza, dovette seminare ovunque sulla terra i fiori del Myosotis. Terminata la pena, ritornò, inghirlandato di nontiscordardimè, dall’amata che, diventata immortale, visse con lui eternamente nel paradiso, un tempo perduto.
Una tragica leggenda del Medioevo tedesco, ci racconta che un cavaliere passeggiava con la sua dama sulla riva di un fiume; chinatosi per raccogliere un mazzetto di fiori, da donare alla sua amata, sbilanciato dal peso dell’armatura, cadde nel fiume. Mentre stava per annegare, gettò i fiori alla sua bella gridando: “Vergisz mein nicht” (non ti scordar di me)

lunedì 24 settembre 2012

ERBA-VAIOLA ALPINA - Cerinthe glabra

Fot. M. Cavalmurone (Zerba) giugno 1990

Cerinthe glabra Miller
Fam. Boraginaceae

DESCRIZIONE
Pianta con fusti alti 30-50 cm, di colore da verde-giallognolo a glauco, spesso ramificati e riccamente fogliosi. Le foglie sono oblunghe, amplessicauli, con base cuoriforme. L’infiorescenza è formata da un racemo con fiori penduli con 5 lobetti giall0-pallido e con un anello trasversale bruno-porporino.
Fiorisce da giugno a luglio

HABITAT
Vegeta al limitare dei boschi alpini, presso le malghe e nei cespuglietti, pascoli umidi.
Pianta alpina rara con distribuzione frammentata.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Questa specie è molto rara nella nostra provincia. La sua presenza è stata osservata solo sulle alture
Della Val Boreca

NOTE
Il nome del genere”Cerinthe” deriva dal greco "keros" cera e "anthos" fiore: fiore particolarmente visitato dalle api ed avente la forma di piccoli ceri.
L’erba –vaiola alpina fa partedei relitti botanici della glaciazione di Wurms.

domenica 23 settembre 2012

VILUCCHIO BICCHIERINO - Convolvulus cantabrica

Fot. Mezzano Scotti- Maggio 1990

Convolvulus cantabrica L.
Fam. Convolvulaceae

DESCRIZIONE
E’ una pianta perenne con rizoma a fusti prostrati ramosi. Le foglie sono sessili, bislungo-lanceolate, con numerose nervature visibili. I fiori , in numero di 1 a 6, su peduncoli più lunghi delle foglie, hanno una corolla rosea  di 3-4cm di diametro con margine intero, presenta 5 angoli e 5 pieghe; l'ovario termina in un unico stilo, diviso alla sommità in 2 stigmi allungati e ricurvati verso l'interno del fiore dove sono contenuti 5 stami.
Fiorisce da maggio a ottobre.

HABITAT
Si incontra sui terreni calcarei, nei prati aridi fino ai 1000 m
E’ presente nel bacino mediterraneo

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nella nostra provincia è specie non comune, ma si può osservare, dalla panura alla collina, nei prati aridi, sui greti e sulle rocce.

NOTE
Il nome del genere “Convolvulus” deriva da "convólvo" io avvolgo, per i fusti spesso volubili delle specie del genereLa Cantabria era un'antica regione della Spagna settentrionale, da cui deriva il nome di questa spontanea.

sabato 22 settembre 2012

ALBERO DELLA SETA - A. DEI PAPPAGALLINI- Asclepias syriaca

Fot. Isola De Pinedo (Caorso) -1994
Asclepias syriaca  L.
Fam. Asclepiadaceae

DESCRIZIONE
Il fusto è eretto, semplice in natura può superare il metro e mezzo, con foglie opposte, approssimativamente 5, lunghe circa 10/12 cm, strette e leggermente ellittiche, e appuntite alle estremità. Presenta fiori profumati riuniti in ombrelle di colore rosato. I frutti sono delle capsule contenenti semi avvolti in filamenti cotonosi.
Fiorisce da primavera fino all'autunno

HABITAT
Coltivato per il giardinaggio e per la fibra, Vegeta nei boschi umidi rivieraschi dove è naturalizzato.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
In provincia è rarissimo. E’ stata osservata una stazione della specie lungo il Po, nell’Isola De Pinedo.

NOTE
Il nome del genere “Asclepias” è derivato dalla denominazione di Esculapio, il dio greco della medicina che nella mitologia romana veniva indicato come Asclepio.
E’ detta anche   pianta  dei pappagallini,  infatti  i suoi frutti   muniti di un lungo picciolo  se possono mettere nell'acqua ..  sembrano pappagallini  che bevono.
E’ una pianta che contiene un principio attivo, l'asclepiadina, un glucoside simile a quello della digitale; la pianta contiene anche olio essenziale, resina, amido, mucillagine e tannino. La radice possiede un forte effetto espettorante e sudorifero.

venerdì 21 settembre 2012

LIMNANTEMIO - Nymphoides peltata

Fot Nure Vecchio ( Caorso )– maggio 1986

Nynphoides peltata  O. Kuntze
Fam. Menyantaceae

DESCRIZIONE
Pianta alta 80-150 cm, ha una carnosa radice stolonifera, a forma di piccolo casco di banane, da cui si dipartono 10-15 foglie tonde, talvolta cuoriformi, di colore verde chiaro.
 Molte di esse rimangono completamente sommerse, mentre alcune, portate da un lungo picciolo, galleggiano sulla superficie dell'acqua; in estate dal cuore delle foglie sbocciano fiori giallo-oro,  composti da 5 petali finemente sfrangiati. Fioriscono da maggio ad agosto.
HABITAT
In Italia la sua rara presenza è limitata alla Val Padana e a poche aree umide della Toscana, del Lazio
Predilige acque poco profonde, stagnanti o con leggera corrente.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nella nostra provincia la sua presenza, già molto rara, è in pericolo di estinzione a causa della distruzione degli ambienti che predilige. E’ stata segnalata nel corso del Nure Vecchio, nell’Oasi De Pinedo e in alcune langhe lungo ilPo.

NOTE
Il nome del genere “Nymphoides” deriva da "Nýmpha" Ninfa e dal greco "eídos" sembianza.
“Nymphoides peltata” come il Trifoglio fibrino, è affine alle Genziane e la somiglianza morfologica con altre piante acquatiche è un chiaro esempio di convergenza evolutiva, dovuta all’adattamento allo stesso ambiente.

TRIFOGLIO FIBRINO - Menyanthes trifogliata

Fot. S. Barbara (Coli) – maggio 1992
Menyanthes trifoliata L.
Fam. Menyantaceae

DESCRIZIONE
E’ una pianta acquatica alta 15-30 cm, con un lungo rizoma strisciante. Le foglie trifogliate sono simili al trifoglio. I fiori, bianchi o rosati, disposti in racemi eretti, sono barbuti.
Fiorisce da maggio a giugno

HABITAT
Vegeta nelle paludi, sfagni, bordo di laghi, spesso in acque basse.
E’ presente nell’Europa settentrionale e centrale.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nella nostra provincia è specie rara ed ammirata per la sua bellezza. Si trova in individui numerosi negli sfagni e laghetti di montagna (sfagni e torbiere di Sant’Agostino e S. Barbara, Pramollo, Lagazzo di Cassimoreno  e vari laghetti dell’alto Appennino).

NOTE
Il nome del genere “Menyanthes”deriva dal greco "minuthô" diminuire e "anthos" fiore: di breve fioritura, in riferimento alla precoce caduta della corolla. E’ considerata una pianta relitto dell'epoca glaciale. Fa parte delle  piante medicinali.

giovedì 20 settembre 2012

PRIMULA IMPOLVERATA - Primula marginata

Fot. Valle Tribolata (ferriere), maggio 1995
Primula marginata Curtis
Fam. Primulaceae

DESCRIZIONE
Pianta alta  3 -12 cm.
Le foglie sono di forma ovale con il margine fortemente dentato, la lamina è densamente farinosa.
Il fusto, poco più lungo delle foglie, è pure farinoso e porta fiori in ampia ombrella multiflora di colore azzurro- violaceo.

HABITAT
E' una pianta che vegeta su rupi e sfasciumi, generalmente su substrati calcarei tra 1000 e 2600 m.
E’ presente sulle Alpi marittime molto rara sull’Appennino nord - occidentale

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
E’ specie rarissima nella nostra provincia ove si trovanole uniche stazioni dell’Appennino e dell’Emilia. La presenza della specie è stata accertata tra la Ciapa Liscia, la Valle Tribolata, la Rocca Marsa, il Groppo Rosso e dintorni.

NOTE
Il De Maria, nel “I nostri fiori”, segnalava la presenza di questa essenza sui monti sopra Loano ove, a suo parere, la specie raggiunge l’estremo limite di diffusione ad est. La scoperta di questa primula nel nostro Appennino sposta ulteriormente ad oriente l’areale della specie.

PIROLETTA PENDULA - Orthilia secunda

Fot. pineta Coli luglio 1980

Orthilia secunda House
Fam. Pyrolaceae
DESCRIZIONE
Il fusto eretto porta foglie fino a un terzo inferiore. Le foglie sono ovali, sempreverdi, coriacee, leggermente dentate. I fiori sono disposti su un unico lato e gli stami sono più lunghi della corolla.
Fiorisce da giugno a luglio.

HABITAT
Vegeta nei boschi di conifere, faggete miste a conifere, su suoli acidi e umidi.
E’ presente nell’Europa settentrionale e centrale.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino è relativamente rara, ma le stazioni di “Orthilia secunda”spesso comprendono numerosi individui.

NOTE
Il nome del genere “Orthilia deriva dal greco "orthós" diritto, retto: si riferisce ai fiori inclinati e rivolti tutti dallo stesso lato lungo una linea. L’aggettivo della specie “secunda” ha il significato secondo, inferiore oppure favorevole

PIROLETTA A FOGLIE ROTONDE - Piroletta rotundifolia

Pyrola rotundifolia L.
Fam. Pyrolaceae
DESCRIZIONE
Il fusto, generalmente verde è eretto. Le foglie sono ovali rotondeggianti, sempreverdi, coriacee. I fiori, penduli, sono rivolti in tutte le direzioni. La corolla è bianca campanulata.
Fiorisce da giugno a luglio.

HABITAT
E’ presente nell’Europa settentrionale, nelle Alpi e nell’Italia centrale
Vive nei boschi freschi montani (peccete, faggete, pinete e raramente querceti),

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Molto rara in tutto l’Appennino emiliano, sono state trovate stazioni in località coltivate ad aghifoglie , dal passo della Cappelletta al m. Capra.

NOTE
Come le altre specie del genere, anche Pyrola rotundifolia vive in associazione simbiotica (micorriza) con un fungo che avvolge il rizoma e che fornisce alla pianta ospite sali minerali e sostanze nutritive azotate.

mercoledì 19 settembre 2012

PIROLETTA INTERMEDIA - Pyrola media

Fot. pressi Prato Grande (Ferriere) luglio 1987

Pyrola media Swartz
Fam. Pyrolaceae
DESCRIZIONE
Il fusto è ascendente, le foglie sempreverdi sono ovali-tondeggianti. I fiori sono raccolti in un grappolo unilaterale.. Lo stilo è più lungo del fiore, ingrossato superiormente.
Fiorisce da giugno a luglio.

HABITAT
Vegeta nei boschi di latifoglie, faggete miste, foreste di aghifoglie e miste su terreni prevalentemente acidi.
E’ presente nelle Alpi e nell’Apennino Ligure-Emiliano.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nellaprovincia di Piacenza è rarissimo, le uniche stazioni sono state osservate nelle faggete dell’Alto Appennino Piacentino (Ferriere)

NOTE
Il nome del genere “Pyrola” è  si  rifà alla somiglianza delle foglie di questa pianta con quelle del pero (pyrus).


lunedì 17 settembre 2012

LAPPOLA BIANCA - Orlaya grandiflora

Fot. m. Pillerone (Travo) giuno 1988.

Orlaya grandiflora Hoffm..
Fam. Ombrelliferae
DESCRIZIONE
La pianta è alta 10 – 30 cm. Il fusto è glabro, ramificato, angoloso.  Foglie basali 3-4 pennatosette a lamina triangolare. Le ombrelle sono composte con 5- 12 raggi. Fiori bianchi, ermafroditi e maschili, hanno petali esterni notevolmente più grandi.  I frutti lunghi 6-8 mm hanno 2-3 fila di spine.
Fiorisce da maggio ad agosto.

HABITAT
Si trova negli incolti, nelle vigne,  nei suoli poveri e al margine dei campi di cereali.
E’ presente in tutto il territorio

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Relativamente rara, nella nostra provincia si trova in collina nei terreni ruderali e nei campi dismessi dei cereali.

NOTE
Il nome della specie “Orlaya” è dedicato al botanico russo Johann Orlay, vissuto nel XVIII secolo.
Un tempo “Orlya grandiflora” infestava le messi e i semi spinosi rovinavano i raccolti d’avena rendola disgustosa al bestiame.

BUPLEURO DI GERARD - Bupleurum gerardi

giovedì 13 settembre 2012

VIOLA GIALLA - Viola biflora

Fot. Prato Grande m. Nero (Ferriere) – giugno 1989

Viola bifloraL.
Fam. Violaceae

DESCRIZIONE
Pianticina alta da 5 a 15 cm con foglie dal picciolo lungo, reniforme, il margine è crenato. I fiori di colore giallo-oro, sbocciano due a due, sono inclinati e speronati.
Fiorisce da maggio a giugno.

HABITAT
Vegeta nei boschi umidi e tra i cespugli dell’alta montagna. Sulle Alpi fino a 3000 m s.l.m.
E’ presente sulla catena Alpina e raramente sull’Appennino settentrionale.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Specie rarissima nella nostra provincia, individuata nell’alta Val Nure dal M. Nero al m. Ragola.
Fa parte dei relitti botanici  glaciali (Glaciazione di Wurms).

NOTE
Caratteristici sono i fiori giallo-dorati, presenti di solito in numero di due per ogni fusto da cui il nome dato alla specie.

VIOLA PALUSTRE - Viola palustris

Fot. Sella m. Bue-m. Nero (Ferriere)- giugno 1997

Viola palustris L.
Fam. Violaceae

DESCRIZIONE
La pianta è alta 5-15 cm. Il rizoma è strisciante, le foglie sono inserite a livello del terreno, tonde o reniformi, hanno il margine leggermente dentellato. I fiori, con corolla liliacino-chiara, ha vene più scure sol petalo inferiore. Fiorisce da maggio a luglio.

HABITAT
Vegeta nei prati umidi, torbiere, paludi. E’ una pianta acidofila.
E’ presente nell’Italia Settentrionale, fino alla Liguria. Rarissima in Emilia, Toscana,  Sila.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino la specie è stata recentemente osservata in rarissime stazioni nei prati e luoghi umidi tra il m. Nero e il m. Bue e in Val Lardana

NOTE
E’ una delle più rare specie del genere “Viola”.