lunedì 10 settembre 2012

TRIFOGLIO BITUMINOSO - Psoralea bituminosa

Fot. Brodo – zona rocciosa della Pietra Marcia ( Perino)- maggio 2001
Psoralea bituminosa L.
Fam. Leguminosae

DESCRIZIONE
La pianta ha un fusto eretto, striato. Le foglie sono alterne e portate da lunghi piccioli, formate da una coppia di foglie laterali e una centrale leggermente distanziata, hanno forma lanceolata con margine intero, ricoperte da fini peli sericei. I capolini fiorali sono emisferici. Il calice è tuboloso, peloso e dentato, la corolla è papilionacea e di colore violetto,
Fiorisce da marzo a giugno.

HABITAT
Vegeta nei pascoli aridi, negli incolti rocciosi.
E’ presente soprattutto nell’area mediterranea meridionale. Rara in Liguria e nell’Emilia occidentale.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
In provincia la specie è molto rara e si trova in pochissiome stazioni in ambiente arido.

NOTE
Il nome del genere “Psoralea” deriva dal grecopsoraleos"  = scabbioso, rognoso.
L’aggettivo della  specie “bituminosa” deriva dal latino "bitumen, minis" bitume, asfalto: per l'odore
“È una delle più caratteristiche specie xerofitiche, riconoscibile per il capolino blu-porpora ma soprattutto per l’odore bituminoso molto acuto eguale a quello del petrolio. Di questo singolare profumo se ne erano già accorti greci e romani che la chiamavano "Asfaltio" e la usavano per comporre serti e corone di fiori. Era anche inserita nel ristretto gruppo delle piante magiche dagli effetti “portentosi”, almeno secondo le testimonianze di Pitagora e Democrito citate da Plinio. (www.isolacametivorrei.com)”

Nessun commento:

Posta un commento