giovedì 6 settembre 2012

ERBA LUNARIA - Botrychium lunaria

Fot. Ciapa Liscia giugno 1989
Botrychium lunaria  (L.) Swartz
Fam. Botrychiaceae

DESCRIZIONE
La pianta, alta fino a 10 cm, è composta da due parti, quella sterile da diverse paia di foglie (pinne), quella fertile invece differisce completamente da quella sterile essendo composta da una "pannocchia" che può anche superare in altezza la precedente lamina. I "pallini" della pannocchia si chiamano sporangi e fanno parte del suo complicato "sistema di riproduzione". Da verdi, a maturità cambiano colore, passano dal giallo a marrone . Successivamente gli sporangi marroni si aprono lasciando cadere le spore a terra.
HABITAT
Vive nei pascoli, prati e radure boschive montani e alpini, non troppo asciutti, da 300 a 3105 m s.l.m.
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nella provincia di Piacenza l’Erba lunaria è rara ma presente nei pascoli e radure dell’Alto Appennino (m. Crociglia, Ciapa Liscia, m. Nero, M. Lesima, m. Ragola, M. Carevolo ecc.).
NOTE
Il nome del genere deriva dal gr. 'botrychos' (<'botrys', grappolo d'uva) con suffisso diminutivo '-ium', per l'aspetto simile al raspo d'uva del segmento fertile della fronda.
L'aggettivo specifico dal lat. 'lunaria', allude alla forma delle pinne.

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